foto: cerchio della scuola primaria statale tiziano terzani, ic gaggio montano, Bo, per gentile concessione di Cinzia Petrucciani, vicaria

Quest’anno moltissimi Istituti hanno ricevuto finanziamenti per intervenire e riqualificare il proprio giardino scolastico, ma con una tempistica molto stretta che, forse, non consentirà a tutti di avviare una riflessione in grado di accompagnare una progettazione rispondente alle reali necessità del contesto scolastico e alle sfide in atto.

Questi finanziamenti per noi sono un messaggio importante che arriva dal Ministero. Era il gennaio 2020 quando Filomena Massaro e Michela Schenetti chiamate dalla VII Commissione Scienze, Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati a portare l’esperienza della Rete Nazionale delle Scuole che praticano l’educazione all’aperto, lanciavano la sfida e la richiesta di investimenti per una ‘scuola naturale’1 della stessa entità di quelli investiti fino a quel momento per la ‘scuola digitale’. Sono passati solo pochi anni e molte delle scuole che nel frattempo hanno aderito alla Rete, iniziando il proprio percorso formativo, si sono trovate ad avere tra le mani una grande opportunità per cui, per certi versi, non ci si sente ancora pronti.

Il nostro intento, quindi, è condividere in questa news alcune pubblicazioni, documentazioni e buone pratiche, in parte già presentate nel sito negli ultimi anni, oppure in Convegni e Webinar da noi promossi.

Un’intenzione, evidentemente, volta a valorizzare quanto può essere già disponibile e utile per pensare e progettare il proprio giardino a scuola, partendo dalle specifiche caratteristiche ambientali e strutturali che ciascuno spazio ha, ma con uno sguardo a lungo raggio che non si fermi al pensiero di dover realizzare “L’aula all’aperto”, quanto piuttosto di aver l’opportunità di progettare un giardino che abbia dentro di sé potenzialità educative e didattiche. Un giardino scolastico è un cantiere sempre aperto che muta col cambiare delle generazioni degli alunni, degli insegnanti e di tutto il personale scolastico, quindi necessita di un approccio ampio e soprattutto di un cambio di prospettiva. Ciò implica l’importanza di fare scelte che non siano necessariamente affrontate acquistando “pacchetti già predisposti” e facilemente reperibili nei cataloghi delle aziende, ma ragionando rispetto alle effettive esigenze delle classi anche in termini di flessibilità e creatività degli spazi esterni. Una buona progettazione richiede tempo, ma può essere anche costruita passo dopo passo, cominciando con poco, con allestimenti leggeri in grado di svilupparsi e crescere nel tempo, attraverso l’utilizzo, l’osservazione dei maestri e le risposte di apprendimento e benessere degli alunni.

Alcuni Comuni, copromotori della Rete, tra cui Bologna e Lucca, da anni hanno promosso linee guida e studi specifici su differenti aspetti e soluzioni rispetto al progettare i giardini dei servizi educativi per l’infanzia.2

Altri Comuni italiani hanno rilanciato la riflessione sulla progettazione educativa dei giardini scolastici, con altri interessanti strumenti, sempre partendo dalle realtà dei servizi 0-6 impegnati sul tema da circa 15 anni, ma con evidenti estensioni verso la primaria e secondaria. L’obiettivo è comune: realizzare spazi ricchi, flessibili, aperti alle scoperte, capaci di accogliere la corporeità e il movimento e in grado di connettersi con il curricolo di scuola.

Ne è un esempio anche il documento prodotto dal Distretto della Pianura Est (Emilia Romagna)3.

Il tema dell’allestimento dei giardini educativi sta aprendo alla necessità di attivare tavoli di lavoro tra servizi educativi, scuole e servizi comunali deputati alla prevenzione e protezione dei rischi negli istituti scolastici, referenti AUSL, centri di educazione ambientale, dando così vita a processi molto interessanti4, ricordando quanto l’obiettivo della TRANSIZIONE ECOLOGICA che il Ministero ha messo alla base dei PON non possa che essere realizzato attraverso un coinvolgimento e una sensibilizzazione di tutto il territorio e i possibili interlocutori delle scuole.

Diversi spunti, suggerimenti e riflessioni utili per comprendere come i contenuti disciplinari possano suggerire materiali e strumenti in dialogo con l’arricchimento dei giardini, sono raccolti nei testi di Juliet Robertson di cui abbiamo curato l’edizione italiana per accompagnare e sostenere le sperimentazioni all’interno della Rete fin dai primi anni5.

Siamo chiamati oggi a “realizzare e risistemare orti didattici e giardini a fini didattici, innovativi e sostenibili, […] per trasformarli in ambienti di esplorazione e di apprendimento […] favorendo nelle studentesse e negli studenti una comprensione esperienziale e immersiva del mondo naturale e una educazione ambientale significativa e duratura. A realizzare giardini che consentano di poter apprendere in modo cooperativo, assumendo responsabilità di cura nei confronti dell’ambiente e dell’ecosistema, con impatti emotivi positivi e gratificanti”. (Ministero Istruzione, registro ufficiale 27/12/2021) A cui si aggiunge che è possibile farlo “coinvolgendo genitori e volontari rafforzando il ruolo della scuola nella comunità” come in alcune scuole della Rete è già avvenuto pur non potendo contare su grandi risorse economiche.

Crediamo che tutto questo sia profondamente coerente con l’approccio di scuola che abbiamo cercato di co-costruire insieme in questi anni, invitando le scuole a progettare nuovi spazi senza perdere di vista la centralità del bambino e dei bambini in processi di apprendimento attivi e cooperativi nei quali la dimensione del benessere sia intenzionalmente perseguita.

Gli ambienti esterni hanno caratteristiche differenti da quelli interni, perché non sono nati per essere ambienti didattici, cosa che li rende meno predefiniti ma, soprattutto, più eterogenei in termini di opportunità che offrono; tutti e ciascuno con la propria specificità. Proprio per questo si offrono come irrinunciabili opportunità educative, di crescita e di apprendimento.

Spesso le domande che accompagnano le prime esperienze degli insegnanti o che ostacolano le uscite per molti altri sono: quanto tempo è necessario dedicare alla didattica all’aperto? Quanto dovrebbe durare ogni lezione? Quando uscire? Dove? Che caratteristiche devono avere gli spazi all’aperto?6

All’esterno è importante il tipo di ambiente che offriamo e per sostenere i processi di apprendimento spontanei dei bambini, l’ambiente naturale è l’ideale. La natura si allinea prontamente con i bambini, la loro curiosità e la loro voglia di fare e di muoversi. Ogni elemento naturale e il modo in cui si presenta, richiama e risveglia le percezioni sensoriali dei bambini, creando sodalizi esperienziali che sono la base dell’apprendimento: profumi, percorsi da fare a piedi nudi, superfici diverse, sapori, forme, suoni, movimenti. Importante anche permettere l’azione con le mani, raccogliere, impastare, provare, costruire, trasportare, travasare, lanciare, costruire, saltare, nascondere e distruggere […]7

Un altro aspetto importante è che i giardini non dovrebbero essere progettati solo per i bambini – anche se le offerte centrali sono ancora destinate a loro – ma anche per gli adulti che li abitano.[…]”8

Nel febbraio 2021 è stato organizzato un Webinar “Spazi all’aperto per fare scuola: esperienze, riflessioni e possibilità”, che potete ritrovare nel sito della rete (www.scuoleallaperto.com), alla sezione convegni e pubblicazioni.

E ora… tocca a voi!

1 https://scuoleallaperto.com/2020/01/16/il-primato-dello-spazio-fuori-dalla-scuola-nellinnovazione-didattica-e-nello-sviluppo-professionale-delladulto/

2 http://www.comune.bologna.it/sites/default/files/documenti/LINEE%20GUIDA%20GIARDINI%20.pdf

https://www.comune.bologna.it/myportal/C_A944/api/content/download?id=62860fedb608cc0097a080cf

https://www.comune.lucca.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24127

3 https://www.comune.budrio.bo.it› it-it › download

EDUCARE ED EDUCARSI ALL’ARIA APERTA

4 Servizi Educativi a cielo aperto, linee guida per la realizzazione d’interventi nei giardini di nidi e scuole dell’infanzia, edizioni Junior, 2022

5 Sporchiamoci le mani e Pasticciamo con la matematica, Erickson 2018, 2020

6 Schenetti M, 2022, Didattica all’aperto, edizioni Erickson.

7 Mancini C., Verso un giardino biofilo, in Schenetti M., 2022, Servizi educativi a cielo aperto. Edizioni Junior.

8 Bosello C., Gori M., Giardini educativi e leggeri, in Schenetti M., 2022, Didattica all’aperto, edizioni Erickson.