Dal marzo 2020 ci interroghiamo sulla nostra proposta di “fare scuola” ridefinita sulla base dei limiti che i vari protocolli nazionali e territoriali ci hanno imposto.
E pensiamo che i nostri fondamenti,capisaldi teorici ed educativi non solo non siano tramontati nell’era Covid, ma anzi rafforzati:
– l’importanza di permettere a bambine e bambini di sviluppare un senso di appartenenza al mondo attraverso una relazione continuativa con i luoghi naturali, reali, complessi, costruendo così una relazione con ciò che li circonda. Anche nel mantenere distanze e mascherine, a noi appare fondamentale permettere ai bambini di recuperare una relazione con le cose e con il mondo per alimentare la relazione con il sé;
– la necessità per i docenti di ridefinire gli spazi dell’apprendimento, ma anche i tempi, ripensando metodologie e contenuti, svincolandosi maggiormente da rigide temporizzazioni.
L’esperienza della Rete Nazionale delle Scuole Pubbliche che promuovono l’Educazione all’aperto è partita da qui, da un’idea complessiva di scuola che riesca a mettere al centro la qualità della vita dei bambini e delle bambine e degli insegnanti senza dimenticare la qualità degli apprendimenti.
Oggi più di ieri evidenziamo che portare la scuola ‘fuori’, scardinando l’idea che il luogo deputato all’apprendimento sia l’aula, induce a tante riflessioni sul dove e sul quando, ma anche sul come. L’immersione in un ambiente esterno, a partire da quello naturale di un parco o giardino, ma non solo, coinvolge insegnanti e bambini in un contesto meno lineare, sicuramente più complesso rispetto all’aula, favorendo l’approccio interdisciplinare: dentro e fuori come unico ambiente di apprendimento, da cui attingere stimoli sulla base di una programmazione che definisca di volta in volta quale contesto sia più adatto ad una specifica azione educativa del processo formativo.
Educare all’aperto non è solo stare fuori, è educare alla sostenibilità e alla cittadinanza in tutte le sue declinazioni, è studiare l’ambiente naturale e quello antropico, è fare esperienze dirette del mondo che ci circonda, dai cortili scolastici al proprio paese o città fino ad altre realtà più lontane, sempre attraverso l’esperienza diretta e plurisensoriale.
Per questo abbiamo lavorato, durante la pandemia, per mettere a disposizione di chi è interessato le competenze che in questi anni abbiamo costruito, ma anche per ridefinire le caratteristiche della didattica all’aperto, per pensare alle proprie caratteristiche e ai propri confini nel tempo della pandemia.
Questo ci porta a pensare oggi, ancora più di ieri, ad una Scuola che si prepari ad abitare con flessibilità nuovi spazi all’aperto e a vedere nella relazione con il territorio un’importante opportunità per rinnovare la didattica.
Le ragioni che stanno alla base della nostra proposta oggi le leggiamo sottolineate dal Capo Dipartimento del MIUR Stefano Versari, nella nota del 23 aprile Decreto-Legge n. 52 del 22 aprile 2021. SI tratta di aspetti di particolare rilevanza per le Istituzioni scolastiche:
“In considerazione delle condizioni climatiche via via più favorevoli, laddove il contesto lo consenta, si richiama la possibilità che le attività didattiche siano svolte all’aperto. Esistono già tante esperienze e reti che, negli anni, hanno prodotto materiali utili a favorire la realizzazione della “scuola all’aperto”. In questa sede ci si limita a risaltare la valenza inclusiva – non solo per i primi gradi di istruzione – dell’osservazione della natura, dell’apprendimento tramite l’esperienza diretta, dell’esercizio della coltivazione, dell’orienteering …. La “scuola all’aperto” costituisce inoltre occasione di cura dei “mali” sofferti per la pandemia e di socializzazione dell’apprendimento anche con il mondo circostante.”
Facciamo nostro l’auspicio del dottor Versari e ribadiamo la necessità di promuovere una diffusa Scuola Innovativa all’insegna dell’Educare all’aperto. Per questa ragione manterremo fermo diamo appuntamento al nostro seminario annuale per tutte le scuole delle Rete e anche per chi desidera conoscere gli impegni della Rete Ci vedremo in videoconferenza il 14 giugno 2021. Sarà un’occasione per parlare insieme del futuro della scuola e non solo..
Nota operativa con le modalità di applicazione del Decreto Legge 22 aprile 2021 in vista delle nuove regole per il ritorno in classe che scattano a partire da lunedì 26 aprile: https://www.miur.gov.it/web/guest/-/decreto-legge-22-aprile-inviata-alle-scuole-la-nota-operativa-in-vista-delle-novita-che-scattano-dal-26-aprile-prossimo
lo staff della rete nazionale
Filomena Massaro dirigente scolastica capofila, Carmelo Adagio , dirigente scolastico
prof. Michela Schenetti e prof. Alessandro Bortolotti dell’Università di Bologna
Corrado Bosello Simona Serina Monica Gori pedagogisti componenti lo staff tecnico scientifico
i formatori i facilitatori della rete
Agli inizi degli anni ’80 sono stato un pioniere della scuola all’aperto. Ecco uno stralcio del mio romanzo “I treni della vita”.
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