Anna Pacchielle, insegnante di scuola primaria di Biella, e’ la prima maestra in Italia che partecipa al master europeo in outdoor learning. Anna ha avuto la possibilità di formarsi e collaborare con Juliet Robertson in Scozia. La sua tesi indaga lo sviluppo italiano delle scuole all aperto; questo è il primo contributo di Anna Pacchielle per la rete Scuole all aperto.

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Dirty teaching review

(recensione a cura di Anna Pacchielle, insegnante scuola primaria Biella)

Insegnare sporcandosi le mani

Dirty Teaching” (in italiano si potrebbe rendere con “Insegnare sporcandosi le mani”) è un libro scritto per insegnanti di scuola Primaria che cercano desiderosi di una guida per iniziare a insegnare all’aperto. Juliet Robertson, l’autrice del libro, è un’insegnante che dopo molte esperienze sia d’insegnamento sia come dirigente scolastica ha scelto di dedicarsi a tempo pieno alla formazione per insegnanti che intendono utilizzare l’outdoor nella loro pratica didattica.

L’introduzione è concisa, propone approfondimenti sul tema e una ricca bibliografia. Robertson rassicura i lettori affermando che le insegnanti hanno tutte le competenze necessarie per insegnare sia all’aperto che in classe, per iniziare basta qualche semplice accorgimento e fare un po’ d’esperienza. Il piacere di organizzare attività didattiche in chiave outdoor coinvolgerà tutti, bambini e maestre, per cui tanto vale iniziare. L’autrice tuttavia non intende occultare le difficoltà, nel corso del testo racconta infatti molto onestamente di alcuni problemi incontrati nei suoi percorsi, ma anche di come li ha risolti.

Il libro è scritto in modo accattivante, è ricco di immagini e suggerimenti pratici evidenziati negli “idea box”, almeno uno per pagina, da cui si può prendere spunto per creare unità didattiche personali, nonché renderle ancora più coinvolgenti.

Non solo belle parole, dunque, ma molte idee che si possono attuare con un po’ di senso critico e un minimo di creatività. Juliet sfata il mito che per fare outdoor sia essenziale organizzare una gita presso una riserva naturale, piuttosto suggerisce di partire dal cortile scolastico e dall’osservazione di ciò che è vicino ai bambini. Il consiglio è dunque di cominciare con attività semplici, mirate e, se possibile, attivare collaborazioni con colleghi e le realtà che esistono sul territorio.

Alla fine di ogni capitolo c’è una “Checklist” che riporta un breve riassunto o domande che aiutano a mettere in pratica quanto letto ciò che è possibile attuare nel proprio contesto.

Le risposte La facilitazione che troverete in questo libro riguarda i seguenti temi: cosa fare prima di uscire con i bambini? Come rendere questa attività gratificante, prima di tutto per le insegnanti? Perché uscire? E’ possibile? Quali tecniche si possono utilizzare per rendere l’uscita ben organizzata senza creare caos e responsabilizzare gli alunni? Come si può fare matematica, geografia, scienze, arte, musica nel cortile della scuola? Come fare se non si hanno più idee? Ci sono delle App che possono supportare un percorso outdoor? Le risposte non mancano e probabilmente molte altre domande nasceranno dopo aver messo una didattica “aperta” all’ outdoor.

Il libro non è ancora tradotto in italiano, ma data la chiarezza con cui è scritto e il ricco corredo fotografico è fruibile da chiunque abbia una conoscenza base della lingua e, perché no, potrebbe essere un compitino delle vacanze per rispolverare l’inglese! Si tratta di un manuale così ricco di contenuti che non potrà deludervi, ma se leggere vi sembra fuori dalla vostra portata, vi segnalo il Blog dell’autrice: “I am a teacher, let me outside” (sono una maestra, lasciatemi stare fuori!) da cui ha tratto il libro stesso.

Buona estate!

Anna Pacchielle